Ma quando muore?
Assistenza domiciliare notturna a malato che sta a casa del fratello (col quale non parlava da anni) poiché, vengo informato, cacciato di casa dalla moglie e dalla figlia appena saputo delle condizioni terminali del paziente.
Stabilisco un ottimo rapporto col fratello e con la sua cerchia di amici, comuni a quelli del paziente, che gli fanno visita tutte le sere coinvolgendolo (e coinvolgendomi) in cene
tranquille e amichevoli in cui si parla tranquillamente di tutto e durante le quali, mio malgrado, vengo a sapere cose che di cui avrei volentieri fatto a meno di sapere (come quelle in premessa, oppure che la moglie del paziente è un'alcolizzata, o che la figlia è succube ecc.).
Dopo parecchie sere che sono lì, mentre sono seduto a tavola con tutti mi suona il MIO cellulare (?): una voce di donna, un po' biascicata come da una persona in stato d'ebbrezza,
vuole sapere da me se il paziente è morto.
"Scusi, chi parla?" Chiedo io.
"Sono la moglie", la risposta.
"Non posso dire nulla al telefono, salvo che è vivo e stazionario"
"Ma io sono la moglie. Allora non è morto?"
"Lei al telefono può dirmi qualunque cosa. Prendiamo un appuntamento insieme al curante e
parliamo di persona. Non do informazioni per telefono".
"Ommadonna questo qui" e riattacca. Nella stanza è calato il gelo. Ciascuno mi guarda curioso, a un paio gli esce che è diritto della moglie avere informazioni circa il marito.
"Certo", dico io, "la moglie ha diritto. Ma come mai chiede me e non al cognato?" Si guardano.
"Non sto discutendo sui diritti della moglie, solo non sono sicuro che glieli debba garantire io,
qui e adesso. Con queste modalità".
Mentre sto argomentando mi suona ancora il telefono: stavolta è una voce di ragazzina, credo sui 13 anni; e stavolta metto in viva voce "Buonasera, sono Camilla (nome inventato), ha appena chiamato mia mamma per sapere come sta mio papà..."
"Buonasera Camilla, papà è stazionario, ma al telefono non posso dire di più"
"Ma è vivo o morto?"
"E' vivo e stazionario"
"Ma secondo lei quando muore? Mi faccia una previsione"
"Camilla, non posso e non voglio far previsioni, e non credo sia il caso di fare questi discorsi per telefono. Ho già detto a tua mamma che possiamo fissare un appuntamento io, lei e il medico curante del papà"
"Ah (tono deluso) vabbè, se non vuole neanche farmi una previsione... grazie, buonasera" e riattacca.
Tra l'altro non sono riuscito a capire come faceva a sapere il mio numero una perfetta sconosciuta, visto che io non gliel'ho mai dato.