La locanda del cugino (pt2).
STORIE DEL GRANDUCATO ep2 (sempre rubatammiocuggino)
Teodulfo Ghibellino, Annibalda e Tancredi
Gl’infingardi pusillanimi osti che hanno impedito lo accesso alla loro pulciosa hostaria a me, la mia bella Annibalda e il bubbonmunito Tancredi dovranno far da conto con lo mio
superiore intelletto.
Poiché non ho la benchè minima intentione di fornire preziosi dati sensibili miei et della mia familia allo temibile doge per l’ottenimento del verdepasso, ho inviato una missiva a certuni honest’uomini conosciuti attraverso lo telegrammo, servigio di anonimi editti con sede sui
monti urali, che con soli trecento sesterzi cadauno, alcuni acquerelli di Annibalda costumata per lo bagno bi-mensile e una copia della chiave della cassaforte di nonno Gualtieromaria, fornirannomi per noi tre l’agognato lasciapassare verde, falso come che la terra è un geoide ma identico a quello fornito dalle autorità.
Così, limpido come la biancheria di Annibalda potrò frequentare hostarie e financo teatri
senza applicare sul mio inviolato corpo le mignatte spianti dello governo, sarò come quell’elleno nel ligneo equino che entrò senza permesso nella città dalle facili costumanze.
Ma apriamo orsù la missiva giuntami da telegrammo con i mie preziosi verdepassi.
“Gentile messere, come da accordi vi inviamo i tre passi, pur essendo voi dotato di intelletto simile a quello della ghiandaia, uccello dal gradevole aspetto ma di acume marmoreo,
noterete come gli stessi non siano propriamente verdi, bensì color di escremento.
Quelli verdi costano seicento sesterzi.
Laddove voi riteneste di proporre le vostre lagnanze all’autorità, sappiate che possiamo farlo anche noi con la vostra illecita richiesta, in cotale maniera sarete come quel tale la cui consorte si intratteneva con i forestieri e prese pure le bastonate dal re in quanto babbeo.
Firmato certuni honest’uomini conosciuti attraverso lo telegrammo.”
Maledetti figli di guelfo, non bastava il controllo delle menti attraverso il guano scia lasciato dalli uccelli dello governo, ci voleva pure questo inciampo. Annibalda passami il copricapo di carta stagnolata, dobbiamo proteggere il nostro superiore cerbello.
Tancredi per lo bubbone assumi codesta pasticca di acquamnemonica e zucchero dalle portentose facoltà curative, me lo ha riferito un omeocerusico famigerato in tutto lo granducato.