Impellenza non procrastinabile
Buonasera, voglio raccontarvi un’esperienza (triste) vissuta ahimè da cliente 2 mesi fa circa. Mi scuso in anticipo per la lunghezza.
Lavoro come informatore farmaceutico su una vasta area della Campania, per cui anche per risparmiare sul carburante (lavoro a partita iva con auto mia e carburante messo da me) rientro direttamente a fine giornata. Ebbene mi capita spesso di aver bisogno di andare al bagno dove capita (studi medici, ospedali, Asl, bar) e un pomeriggio mi successe di avere una vera e propria impellenza non procrastinabile in tal senso. Insomma una di quelle volte in cui scappa .
Purtroppo non ero nè in uno studio medico nè in una Asl e dovetti cercare un posto diverso. Unica alternativa era un bar, anche piuttosto conosciuto di una nota località vesuviana. Chiesi gentilmente di utilizzare il bagno e senza problemi mi fu concesso. Come potrete capire ci impiegai qualche minuto… ad un certo punto sentìi bussare alla porta. Risposi come è normale che fosse “occupato”. In tutta risposta dall’altra parte della porta sentìi “e vai vai…”. Già questa cosa mi fece stranire ma avevo altro a cui pensare…
Passarono altri pochi minuti e avendo espletato lasciai tutto in ordine e stavo lavandomi le mani, quando sentìi nuovamente bussare, stavolta energicamente. Capendo che non potesse trattarsi di un cliente che avesse bisogno del bagno, aprìi uno spiraglio di porta per capire cosa ci fosse di così importante da non poter aspettare e mi trovai il signore che mi aveva concesso di andare in bagno, suppongo il proprietario del bar che mi inveiva letteralmente contro come se gli avessi distrutto il bagno facendo qualcosa di losco. Motivo?
A suo dire ero stato troppo tempo e quel bagno serviva per fare “solo un po’ di pipì”. Tutto ciò alzando la voce davanti ad altri clienti. Io mantenni la calma, uscìi dal bagno e gli chiesi un caffè, almeno per ripagargli l‘apparente gentilezza di avermi fatto usare il bagno, anche se a quel punto glielo avrei volentieri tirato in faccia.
Quando me lo servì io, sentendomi anche mortificato per la situazione creata e anche per l’imbarazzo, feci anche per scusarmi ma cercando di far capire che era stata una situazione di eccezionale urgenza e non avevo intenzione di essere maleducato. E nulla questo “signore” pensando che
quasi gli avessi distrutto il bagno (quando invece lo avevo lasciato così come lo avevo trovato) rincarò la dose ribadendo che non ci si comporta così, approfittando di un bar con un bagno piccolo. Io a quel punto gli dissi che gli auguravo di non aver mai un’urgenza come quella che avevo avuto io e di trovarsi a più di 30 km da casa. Ignorante e cafone che non era altro.
Ho sbagliato io?