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Finti Ricchi, Veri Ignoranti


Ieri. Supermercato. Arriva lei, la superdonna ultra settantenne, ingioiellata con capelli platino cotonato e rossetto finto Chanel. La sento arrivare dalle tonnellate di profumo dozzinale che si è messa e che mi stordisce anche con la mascherina.

La cosa splendida è che lei non parla. Lei urla, perché tutti devono sentirla.

Lei: “In questo supermercato non c’è mai nulla!”

E si guarda attorno mentre urla, cercando il consenso nel pubblico. È però quando si accorge che nessuno le dà peso che cerca la vittima sacrificale, colei su cui sfogarsi, e il fato vuole che in cassa ci sia proprio io.


Lei: “Ah, signorina! Ha sentito?” Io: “Certo. Se mi dice cosa stava cercando, posso provare ad aiutarla.” Lei: “Volevo la PASTA PER CILIEGI.” Penso non sia necessario dirvi che ho avuto qualche secondo di esitazione. Io: “Guardi, Signora, noi non vendiamo certi prodotti. Dovrebbe provare in un negozio di agraria.”

Lei: “Cosa? E mio figlio che è ciliegio dovrebbe andare dal fioraio per farsi un piatto di pasta?” La gente inizia a ridere e io ho la folgorazione. Io: “Guardi, Signora, la pasta per celiaci è in prima corsia, sullo scaffale dedicato, di fianco al reparto gastronomia.” Lei sbuffa e va.


E io sono ancora qua a pensare a suo figlio ciliegio.

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